La giornata riparte un po’ a rilento: colazione sul terrazzino con ampia scelta di biscotti, il frapuccino di Starbucks e l’insostituibile orange juice. Facciamo due conti sui prossimi e ultimi giorni: ci resta ancora il Grand Canyon! E così decidiamo di fare la pazzia: prenotiamo il giro in elicottero, una bella salassata ma dicono che ne valga assolutamente la pena.
Alle 11.30 arriviamo all’Antylope Canyon, miglio 301: ci sembra un entrata un po’ abusiva, andiamo al miglio 299 consigliato dalla guida…e riusciamo ad insabbiarci, due turisti vengono in nostro soccorso e ripartiamo per trovare finalmente il parcheggio giusto e l’entrata dell’Upper Antylope Canyon. Prenotiamo la visita delle 13.00, più economica circa 25 $ a persona. Senza saperlo recuperiamo un’ora di fuso, siamo in Arizona, sono le 10.30!
Decidiamo quindi con altri 20$ a testa di spostarci a fare tour del Lower Antylope Canyon, con altri 20 turisti e una guida indiana con nessuna voglia di lavorare! Per fortuna la discesa nel canyon ci salva dal caldo afoso (40 gradi, si muore) e ci addentriamo nei meandri e cunicoli, con scalette, fra le rocce levigate dall’acqua e dal tempo.
Dopo un’ora di tour, pranziamo in macchina, si un po’ triste ma è l’unico posto dove sopravvivi con un po’ di aria condizionata.
Attendiamo di salire sulla jeep per l’Upper Canyon, sempre con altri turisti e la guida navajo. Il nostro gruppo è davvero multietnico, famiglia di Indiani, coppia di Giappo musoni e famiglia francese riconoscibile per lo stile europeo. Il tragitto è praticamente in mezzo alla sabbia e pieno di “jump” per 15 minuti.
Forse per l’orario non vediamo grossi spettacolari e riflessi di luce, difficile fotografarli, tanti turisti, ma in ogni caso rimane anche questo un posto molto affascinante. Ovviamente il navajo pensa solo al business, si propone di farti la foto consigliandoti gli angoli migliori solo per avere la mancia, ma qui è folcloristico così!
Finito il tour, siamo operativi alla volta del lago Powell. Paghiamo 20$ in più per avere una camera dall’arredamento un po’ retrò ma con vista oltre che sulla marina anche su parte del lago. Per le 16.30 circa seguiamo le indicazioni della guida per trovare un posto del lago dove poter fare il bagno. Insenatura ciottolosa ma tranquilla.
Ci siamo riposati un po’ e pronti poi per la cena nel ristorante che da sul lago. Il Teo costolette di maiale, io assaggio il salmone, se non fosse stato per quella verdura piccantissima darebbe stato ottimo.
Usciamo a bordo piscina, ci rilassiamo sui lettini a fianco ad un fuoco che riscalda soprattutto chi è ancora a mollo.
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