Sveglia presto, un classico, per arrivare per primi a Lille… già mi sale l’agitazione!
Ok la partita sarà alla sera ma vogliamo vederci questa bella città. Parcheggiamo l’auto in zona stadio, decisione ottima scopriremo a fine partita, e in un attimo con la metro siamo in centro. Poca gente in giro, vista l’ora: assieme a qualche tifoso irlandese ubriaco dalla sera prima, c’è una troupe televisiva nientepopodimeno che della Rai!
Ed essendo noi gli unici italiani presenti, l’intervista è d’obbligo. I 10 secondi più imbarazzanti della nostra via, ma poi al telegiornale delle 13 qualcuno dirà di averci visti.
Gasati per quanto accaduto, gironzoliamo un po’ a caso per la città, nessun tour programmato. Ci indirizziamo verso la Citadelle de Lille, una ex fortezza militare con parco annesso. E con pure uno zoo gratuito. Da bravi italiani siamo molto scettici su sta cosa, e già ci immaginiamo che per uscire dovremo pulire la gabbia dell’elefante!
Ormai si fa ora di pranzo, e la città si sta riempiendo di tifosi: dopo esser scappati da un ristorantino che non ci ispirava, troviamo un altro posto più carino con tavolino all’aperto. Il caldo, il sole, una birra, facciamo due… la situazione inizia a farsi interessante! E poi siamo praticamente gli unici tifosi dell’Italia in giro. Questo ci rende felici!
Altre vie da visitare, negozietti di souvenir e birre fresche, fin quando non torniamo nella piazza principale della città: piango commosso nel vederla invasa di tifosi verdi irlandesi! Partono i cori, tutti brindano, palloni da calcio che volano da una parte all’altra: purtroppo sono l’unico entusiasta di tutto questo, ma nel mentre che stiamo per andarcene via sento gridare a gran voce il mio nome: “Teoooo, Teooooo!”.
Qui, a Lille?! È il mitico Peri, amico delle scuole superiori, nonché compagno di trasferte del Verona! Non riesco a crederci! Assieme a lui un gruppetto di italiani con cui subito ci uniamo. Da questo momento i ricordi si fanno nebulosi: ricordo birre offerte e pagate, amicizie con irlandesi, francesi e giapponesi, ancora birre da condividere, la digos italiana che viene a chiederci documenti, bambini rom che vengono a chiedere l’elemosina, un pallone calciato nella folla dal Peri al quale vola via pure la ciabatta (per loro non era una vacanza, ma una toccata e via in suolo francese… e così era venuto via in ciabatte!).
Quando ci si diverte, eccome se ci stavamo divertendo!, il tempo vola: il pomeriggio trascorre via veloce, ancora ultimi acquisti mentre barcollo in mezzo alla strada e poi metro per tornare allo stadio. Metro stracolma di tifosi irlandesi pure lì, e la festa continua! Piccola pausa al parcheggio auto, meglio non raccontare sta cosa, e poi ci mettiamo in cosa per entrare: una fila assurda, che avrebbe scoraggiato chiunque… ma noi poco capivamo in quel momento e così senza accorgersene siamo dentro lo stadio!
Birra mezza analcolica per recuperare le forze, prendiamo posto in piccionaia (dove costava meno ovviamente) e finalmente un po’ di relax. Intervallato solo dal telefono nuovo della Giovi che vola per terra per colpa mia. La partita…chi se la ricorda?! Già di suo era inutile per l’Italia, già sicura di arrivare prima nel suo girone, poi quando son partiti i cori in onore di Ciro Immobile… per onor di cronaca, gol negli ultimi minuti dell’Irlanda, grande festa dentro e fuori lo stadio. Il tempo di scambiare dei gadget e poi ci accorgiamo della folla assurda che vuole prendere la metro. Ma noi previdenti abbiamo l’auto comodissima…peccato che sbagliamo la strada per tornare al B&B e dopo un’ora ancora siamo a girare attorno allo stadio! Forse abbiamo esagerato con la birra!
Ma finalmente arriviamo alle una a destinazione, la branda ci chiama a gran voce!
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