È il giorno del super-tour così proprio come lo descrive la compagnia a cui ci siamo affidati per girare le isole della Maddalena.
Sveglia puntata alle 6:45 per Luciano per prevenire perdite di tempo caccotte, 7:00 per Elena. Facciamo colazione accompagnati da un bel fresco mentre preghiamo che non ci sia vento. Siamo a Palau per le 9:20 incredibilmente puntuali nonostante i soliti pit-stop di Lucianuzzo ormai rassegnato dal suo stomaco imbarazzante.
Parcheggio a pagamento, chiaramente, e siamo ben presto al porto dove saldiamo il conto per la gita a nome Baestu …molto bene.
Siamo al molo 7 in attesa della barca… oddio barca diciamo un”gozzo di 18mt del ’60” o così come amerà definirlo il nostro capitano di ventura “il legno”. Elena in tenuta completo bimbo-sono-stata-in-Arizzona sfiora di poco l’imbarazzo.
La “moto nave Città di Chiavari” sta attraccando, per Elena vederla è già una goia, per Luciano è già crisi: sta cacchio de barchetta scurla come poche altre e l’equipaggio è da panico. In pratica si presentano con bambino di 8 anni e ragazzino di 16 come mozzi, buteleta 13enne tuttofare, uomo di mezza età (menomale) in seconda, ragassina di 18 anni come interprete francese/spagnolo, moglie del capitano lì per caso.
Si parte, il capitano è un personaggio (poi approfondiremo), c’è parecchio grecale e le onde si fanno sentire… Lucianuzzo si fa sentire meno! Chiuso in uno stato di pura concentrazione mistico-zen cerca la via della purezza interiore per non vomitare le 3 fette biscottate con marmellata mangiate a colazione. Elena intanto se la gode a prua con i bambini giocando a chi si bagna di più vince.
Per fortuna giriamo attorno all’isola di Caprera e il grecale viene stoppato (grazie Gesù) ma questo ci ha fatto saltare la primissima tappa di Candeo per rischio ribaltamento del pedalò…ehm della barca. Poco male il capitano si dirige alla seconda tappa Cala Coticcio (Tahiti) dove possiamo tuffarci dal legno in un mare blu profondo.
Durante la navigazione il nostro capitano millanta di aver fondato ed organizzato una gara podistica tra le rocce famossissima, di aver quasi terminato un libro “Tra le rocce con Roccia” in onore del suo labrador Roccia, mascotte dell’organizzazione, e di conoscere i proprietari dei più grandi yacht che incontravamo. Nonostante tutto è risultato un brav’uomo continuando a predicare positivamente per rispettare l’ambiente e le spiagge e narrando molte vicende interessanti legate alle isole.
Tappa ristoro a Punta Rossa dove l’interprete Carlotta ci fa da guida lungo le mura di una fortificazione.
L’organizzazione ci offre il pranzo cucinato al momento: pennette con sugo Barilla più aggiunta di gamberetti, per chi prenotava inoltre c’erano la “cozze del capitano” ovviamente rifiutate da Luciano che stava pian piano riprendendo vita, tristezza invece di sua moglie che ovviamente ne gustava già il sapore.
Breve tappa alle “piscine naturali” una porzione di mare poco profondo dove ci possiamo rinfrescare. Qui tuffo a candela di Elena difficoltà 0.2 dalla prua e test finale sulle capacità natatorie di Lucianuzzo superate egregiamente.
Altre miglia percorse con scorci e racconti percepiti in parte visto le onde, magari ci racconterà Elena… fino a giungere all’ultima tappa Cala Corsara.
Credo di non sbagliare nel dire: la più bella spiaggia vista fino ad ora!! Un contesto naturale stupendo ed un mare riparato quindi calmissimo. La pensano come noi anche i 253 yacht presenti al largo che rovinano la vista.
(In foto sembro guercio, vi giuro che non lo sono)
Possiamo rimanere per 1,5 ore il tempo di due bagni e uno sponso come si deve. Non vogliamo più andar via ma il capitano ci chiama a raccolta, ah non vi avevamo detto ci chiama “la sua ciurma” va ben l’è così…
È ora di tornare a Palau, riprendiamo la mini macchina ormai ai limiti della decenza tanto è smerdata e via verso Murta Maria.
Cenetta tranquilla nel nostro paesino e a letto perché siamo stremati. Notte.
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Una risposta a “La Maddalena”
Buoni ultimi giorni di viaggio! Ps il costume di Tezenis Baesso ????