Alle 7 il Pippo questa mattina era già operativo, aveva già sentito il Ciano dalle 3 alle 4 volte e organizzato tutto per fare rifornimento al gommone. Le donne quindi si preparano per passeggiata veloce lungo il mare con tappa acquisto pane e verdura, stile zia Clara e mamma Anna!
A pranzo quattro menù diversi, ma velocissimi alle 10.00 siamo pronti per la destinazione di oggi. Si va alle “carceri” nome in codice che descrive una spiaggia nell’isola di Goli ai piedi dei ruderi delle carceri (intuibile no?!).
Dal secondo dopoguerra l’isola diventó campo di concentramento destinato ad ospitare gli oppositoti del regime di Tito e rimase attivo fino al 1988.
Non ci facciamo mancare una passeggiata culturale prima di spiaggiarci. Oggi ricorre anche la commemorazione dei prigionieri politici alcuni di questi si fermano a spiegarci com’era qualche anno fa questo posto.
Bando alle ciance con la cultura, la fame si fa sentire, aperitivo all’unico bar dell’isola e post pranzo classica pennica per tutti.
Il Teo lotta con delle mosche che si è sognato, poi bagni e sole fin quando il gommone degli amici riparte in ritirata per indisposizione del capitano (come lo capisco, brividi corri corri, eh già brutta storia!). Noi rimaniamo a goderci ancora qualche raggio di sole al tramonto
anche perché il Ciano era andato a “caccia” di polipi non curante del fuggi fuggi concitato degli amici. Qualche pianta grassa rubata per la gioia degli uomini,
con successive mani spinate e un piede trafitto da un vetro (sempre il Ciano nostro eroe) si riparte per il ritorno in gommone, mare ancora liscio come l’olio, brezza frizzantina (molto frizzantina) e arrivati come non decidere di provare la cucina tipica croata alla sagra del paese di Palit (il nostro) proprio sotto casa?! Degustazione di metà del menu’, passeggiata digestiva e a nanna!
Comincia la discussione