Ma sapete quanto è grande Ibiza? Dai sparate qualche cifra… no, no, troppo basso, non ci siamo…sono 571 kmq, fonte Wikipedia. Più del doppio dell’isola d’Elba! Mica poco vero? E così, avendo solo tre giorni per visitarla, oggi decidiamo di andare… a Formentera! Guai a farsi mancare qualcosa!
Dopo una sonora y mucio capiente colasion (visto che è una colazione fai da te, che pure la scodella devi metterla in lavastoviglie abbiamo deciso di magnare fuori tutto!) si va in direzione Eivissa, la città più famosa dell’isola, da dove partono i collegamenti per Formentera. Parcheggio e traghetto presi al volo, quello che spenderemo lo scopriremo solo a fine giornata. E appena si sbarca, subito andiamo in cerca di un motorino da noleggiare. Scegliamo un 50ino del dopoguerra con due scugnizzi che chiedono al Teo se sa guidarlo: “Claro che si, ma el clacson non intiende!”…come se tutto il resto fosse in regola! E così armati di cacciavite riescono a farlo andare!
Si parte a tutta velocità, per modo di dire, verso Ses Illetes, un promontorio a nord. Stradina sterrata per entrare in questa riserva e poi una spiaggia chiarissima e un mare splendido! Caraibi fatevi da parte! Occasione super ghiotta per provare la GoPro regalo di compleanno della Giovi.
Ci gustiamo ancora un po’ il sole e poi ci si sposta verso sud, lungo le strade che l’indomani saranno percorse dalla mezza maratona di Formentera… il Teo si mangia le mani! Arriviamo al chiringuito Kiosko 62: musica di sottofondo, mare azzurro davanti, biretta, hamburger, nudisti ovunque.. che vita!
Una volta sazi, andiamo a visitare un’altra spiaggia segnalata, Playa de Mitjorn, per un ultimo bagno visto che si sta annuvolando. Anzi, inizia a piovere che torniamo a prendere il battello pure mezzi negati dall’acqua!
Mezz’ora di relax, in nave, al caldo, e poi che si fa? Paghiamo il parcheggio, alè!, e si va in zona Platja de ses Salines, attraversando appunto le saline del rinomato sale di Ibiza! Spiaggia molto bella e sicuramente incasinata in estate! Altra e ultima spiaggetta, non ci si ferma mai, ovvero Sa Caleta: piccolina, con tutta una scogliera rossa a circondarla.
Molto bella anche questa, anche perché ha un ristorantino niente male all’ingresso. E così, vestiti come siamo dal mattino, con la salsedine addosso, ci spariamo un piattone di paiella e sangria ad accompagnare! Anzi, chiudiamo pure con un dolce tipico dell’isola, il Greixonera una specie di budino, e il Cafe’ Caleta, un digestivo caldo con caffè, rhum, cannella… fatto sul momento, dentro una pentola che pare quella della peara!
Ok, per oggi abbiamo dato, in tutti i sensi… è il momento di mettersi in branda!
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