E così arriva anche l’ultima sveglia! E già qui non vorremmo più andare avanti a scrivere!
Però la giornata si preannuncia lunga e tosta! Valigie da sistemare e barca da liberare, tanta roba nemmeno usata e tirata fuori, ci servirà da lezione per il futuro. E poi ecco il momento dei saluti con Mario! E se noi cerchiamo di dire qualcosa di bello per ringraziarlo, per fargli capire la nostra gratitudine, a lui basta un suo sorriso, una delle sue battute ed è fatta!
Transfert super puntuale, con tutti che dormono tranne Letizia che continua a parlare con l’autista, ed eccoci a Catania. Ma Catania città o spiaggia?! Dopo vari confronti e telefonate puntiamo per andare in spiaggia, trovando un lido disposto ad accogliere i nostri valigioni. Abituati alla calma della barca e delle isole, eccoci catapultati in coda sulla tangenziale che porta al mare, che forse durante la settimana è a due corsie ma nel weekend una di queste è un perfetto parcheggio gratuito senza alcuno sbatti. E chissene se blocchiamo il traffico…
Sistemate le valigie al lido Roma, presi ombrelloni e sdrai, si fa un tuffo in mare! Ecco oddio, chiudiamo un occhio facciamo due altrimenti stanotte avremo gli incubi! Però il tutto è funzionale per le nostre esigenze: non si muore dal caldo, possiamo biscottarci ancora un po’, ci spariamo le ultime (forse no) specialità siciliane. E pure partitone di beach tra i Marcolini.
E stasera che si fa? Eh sì perché il volo sarà alle 6 di mattina del giorno dopo! Si va a vedere Catania, dunque doccia veloce e ci mettiamo in abito da sera (anzi da sere, quelle precedenti!): e in mezzo al casino più totale di questo lido, con animazione e musica a non finire, tornei di tamburello, famiglie composte dalle nove alle tredici persone che sembrano fare un trasloco da quanta roba hanno appresso… il bagnino riprende il Teo perché non sta usando lo spogliatoio per cambiarsi il costume! Folklore!
Autobus di linea (“il biglietto lo comprate quando scendete!”… vabbè) ed eccoci in centro. Caldo afoso, andiamo a lasciar giù le valigie a un deposito bagagli e in cambio prendiamo il trenino che ci porta in giro a vedere la città in un’oretta. Almeno non si cammina! Certo rischiamo incidenti ad ogni angolo, ma forse perché non conosciamo bene il loro codice stradale!
Però scopriamo che Catania ha un sacco di cose da vedere e un sacco di gente, molto viva e vivace! Cena a orari siculi, ore 22, presso Trattoria U Fucularu: andiamo col piatto tipico della città, ovvero carne di cavallo! Ci mancava!
Mezzanotte, andiamo a riposare qualche ora in aeroporto? Ecco le ore più lunghe della nostra vita, gli unici che dormono sono Mauro stravaccato per terra e Mati che piccolina riesce a stare ovunque! Il resto è una sfida di contorsioni, dolori alla schiena, imprecazioni, riepilogo spese. Ah il buon Ricky sceglie di fare un dritto e guardarsi un film!
Ok ora ci siamo veramente: volo puntuale, freschi e risposati alle 8 siamo a Verona. Ancora dondoliamo come se fossimo in barca, sarà uno dei tanti ricordi e racconti che portiamo a casa da questa splendida vacanza!
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