Super mamma Giliola ci accompagna all’aeroporto Catullo di Verona (ci domandiamo: sarà riuscita a tornare a casa? Lo ignoriamo!). Ore 11.30 in partenza il volo per Parigi Orly.
Ok è agosto, pieno di gente stipata in attesa di imbarcarsi ma tutto bene, mezz’ora di ritardo ma alle 13.30 atterriamo nella capitale della Francia che per noi sarà solo il punto di partenza per visitare Normandia e Bretagna. 10 gg “on the road” con macchina a noleggio presso Alamo rental car il più economico, “se fa par dir”.
Assistiamo alla classica scena di due veronesi che hanno prenotato a nome del marito ma vogliono pagare con carta di credito della moglie, per fortuna che quasi disperati all’idea di aver buttato via i soldi e sulla via della ricerca di qualche altra auto, il signore estrae dal portafoglio una carta di credito a suo nome quasi dimenticata, tutto bene quel che finisce bene! E’ il nostro turno e incredibilmente, come al solito senza capirci un fico secco, rispondiamo sempre “yes” e fila tutto liscio.
Con la nostra mitica C3 ci imbattiamo nel traffico paragino direzione casa e giardini di Monet a Giverny. Si apre il cielo, un bel sole colora i giardini in fiore fino al famoso ponte giapponese e il laghetto delle ninfee che tanto ispirò i quadri di Monet e suoi amici impressionisti.
Si può visitare anche la lunga casa rosa con le persiane verdi dove visse Monet fino al 1883.
Arriviamo in un buon orario, non troviamo ressa anche se decisamente meglio fare il biglietto on-line per saltare comunque la coda.
Il Teo diventa il fotografo ufficiale di tutte le coppiette romane e napoletane che si vogliono immortalare sul ponte, per sua gioia, grasse risate!
Si è fatta ormai una certa, lasciamo questo luogo incantato destinazione Rouen capoluogo della Normandia, ma prima foto di rito al mulino di Verdon di passaggio sulla strada.
Non ci facciamo mancare niente.
Lonely Planet ci guida al parcheggio in centro di place du Vieuz-Marchè, ci costerà un rene ma abbiamo solo un’oretta di tempo e ci serve un punto strategico da cui in pochi minuti raggiungere i maggiori punti di interesse.
Arriviamo 5 minuti prima della chiusura (ore 19) alla Cathédrale Notre-Dame uno spettacolo gotico di guglie che risplendono la luce chiara. Seguiamo poi un giro sempre consigliato dalla guida che ci porta nel quartiere di Saint-Maclou concludiamo poi con il Gros-Horloge un grande orologio astronomico che indica anche le fasi lunari.
Van ben, tutto bello, ma la cena?! Ore 20 e il sole tramonta alle 21.27 e vogliamo vederlo sulle scogliere di Étretat ce la faremo? Mah, intanto entriamo in un supermercato e in fretta e furia prendiamo formaggini Kiri (ricordi nostalgici della Corsica) baguette, pomodorini e carotine e via alla “Ritorno al Futuro” fra la campagna normanna, pensando pure per qualche istante di aver perso la carta di credito, aiutoooo!
Crediamo di arrivare fino alla scogliera in macchina, praticamente rischiamo di farci arrestare dalla “gendarmerie” già il primo giorno, ma alla fine capiamo che per stasera ci dobbiamo accontentare di vedere il panorama dalla spiaggia.
All’ultimo minuto riusciamo a vedere la palla di fuoco scendere sul mare.
Un po’ di meritato riposo ci sta.
Ci godiamo gli ultimi raggi e prepariamo il nostro pic-nic con il rumore delle onde del mare e il verso dei gabbiani (che non sappiamo come si dice!).
Dite che sia finalmente arrivata l’ora di raggiungere “Le nid de Falaises” per la notte?!!
Ed eccoci qui, dopo quasi 12 ore, un aereo, 250 km, 3 tappe e milioni di foto, raggiungiamo la nostra prima tappa per la notte.
Cosa ci aspetta domani? Lo scoprirete solo seguendoci giorno per giorno.
Alla prossima puntata! “Son straca pure de scrivar”.
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