Proprio al confine con la Bretagna, affacciata sulla costa settentrionale francese, si staglia una delle sagome più iconiche e scenografiche di Francia, Mont Saint Michel. Un luogo di straordinaria bellezza, conosciuto in tutto il mondo per la sua posizione unica e singolare. L’abbazia di Mont Saint-Michel è stata costruita su un piccolo isolotto roccioso, circondato da una magnifica baia, incastonata fra la penisola bretone di Grouin e quella normanna del Cotantin. Classificato Patrimonio Unesco nel 1979, il santuario è testimone delle più grandi maree d’Europa e incanta i suoi tre milioni di visitatori l’anno con il suo panorama fiabesco, la bellezza del paesaggio naturale e il fascino del borgo medievale che lo circonda.
Si non è farina del nostro sacco ma di Google! Ha descritto bene questo luogo incantato, reso ancora più magico con le nuvole, la brezza marina e la calma serale. Davvero pazzesco!
Con ancora questo ricordo ci svegliamo di buon ora, colazione dei campioni e salutiamo la splendida casa che ci ha ospitato.
Poi via verso Cancale…ehm no, piccola sosta a Mont Saint Michel per vedere questo posto unico anche con il sole, da lontano passeggiando fra i campi. Pecore, gente che passeggia, gente in bici… tutti verso l’abbazia! Tranne noi, foto di rito e dietrofront!
A Cancale pasteggiamo, cioè pasteggia il Teo con delle ostriche belle fresche rigorosamente da acquistare ai baracchini sul lungo mare vicino al faro. Ci si siede sui gradoni e poi si gettano sulla spiaggia le conchiglie, un po’ una napoletanata ma quel che è tipico si prova per forza. C’è chi alle ostriche preferisce i negozietti… e vai di acquisti tipici!
Seconda tappa Saint-Malo. Qui turismo a buso. Mille parcheggi attorno a questa cittadina fortificata. Ma nonostante tutto ci mettiamo più di mezz’ora per trovare posto. E’ carina nulla da dire, tanta gente per le piccole viuzze, bello il giro sui bastioni e proseguiamo per Dinan.
A Dinan il centro storico si è ben conservato, case a graticcio, seguiamo la “passeggiata” suggerita dalla Lonely che ci porta nella via più caratteristica che con pendenza “estrema” scende fino al piccolo porto.
E chi ci torna fino su alla macchina adesso? Tutto questo allenamento sarà servito a qualcosa. Marcolini si fa una corsetta e siamo di nuovo per strada verso Cap Frehel, punto panoramico con faro e scogliere molto bello.
Praticamente alle 20 siamo ancora in giro, senza cena e con il nostro posto per la notte che dista un’altra ora di auto. Par di essere in Islanda, tramonto tardissimo e noi che vaghiamo a visitare di tutto e di più.
Ecco che finalmente alle 21 poco più arriviamo sul viale con lo sfondo un magnifico castello, scena bucolica, che Marcolini finalmente abbia speso du schei per la sua principessa?
Col cavolo, perché noi stanotte dormiremo in una casettina mobile. L’host con pappillon elegantissimo inforca la bici e ci fa segno di seguirlo in macchina nella radura e poi nel bosco, mentre un leprotto ci corre davanti e forse una poiana si alza e vola via.
Ci porta alla nostra roulotte a forma di mini casa, super accessioriata. Letto sul soppalco. Stoviglie, doccia 4 minuti al giorno di disponibilità di acqua calda. Bagno a secco. Gas, frigo. Corrente elettica, pannelli solari Insomma un bom bom tutto in legno in mezzo al bosco.
Ci propone cena al ristorante, forse del castello?Ma noi abbiamo baguette, salamimo e camenbert, comprati nel peggior baretto di un minuscolo paesino lungo la strada, ma alla fine ottimi. Frutta e dolce tipico bretone. Voto diesci se fossimo a “4 ristoranti”.
Tisana digestiva, due passi nel buio che più buio non si può e a nanna!!
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