La giornata inizia con super colazione casalinga. La ricarica per la giornata che non avremmo immaginato…sarebbe stata bellissima ma interminabile!
Siamo costresti a trovare una soluzione alternativa alla pioggia che per la prima volta da quando siamo partiti, riteniamoci fortunati, ci ha sorpresi al nostro risveglio.
Decidiamo di andare verso l’interno per esplorare ancora un altro pezzettino di Bretagna nella regione Finistère, più precisamente la foresta di Huelgoat, famosa per l’unicità dei suoi percorsi in mezzo al “caos geologico”, cioè gigantesti massi di granito ricoperti spesso di muschio, dopo miliardi di anni di erosione.
Siamo partiti dal mulino scendendo fino alla Grotta del Diavolo, passando per la roccia tremolante, le grotte di Artù, la pozza dei cinghiali e tanti altri punti di interesse. Luoghi densi di leggende ed effettivamente il posto è talmente incantato che ti aspetti che esca dietro l’albero qualche folletto da un momento all’altro.
Per fortuna che all’ufficio turistico, che ci ha dato la cartina dei percorsi, avevano detto di un giro breve, in realtà poi alla fine ci siamo fatti prendere e dopo un’ora mezza sotto una pioggerellina fastidiosa (ma non doveva smettere?) facciamo ritorno alla nostra macchina.
Fino a qui eravamo già belli cotti ma nella speranza che il tempo migliorasse ci buttiamo per strada.
Veloce tappa al “recinto parrocchiale” di Pleyben. Altra particolarità da non perdere. Ce ne sono di sparsi in questa parte di regione e sono siti parrocchiali molto ampi, con architetture molto belle, andatevi a cercare se siete curiosi le “enclos paroissiaux” con tutti i dettagli (non gavemo tempo de scrivar tutta la storia!!)
Col meteo alla mano, puntiamo finalmente alla costa dopo Brest, dove ad accoglierci ci saranno tanti fari e un sole splendente! Ecco sulla seconda parte dobbiamo ancora attendere un po’! E così, con orari spagnoli, ci rifugiamo nell’ennesima creperia, un po’ per prendere fiato e mettere in pancia qualcosa.
Il tempo migliora, o almeno non piove, ed eccoci a visitare il faro di Saint Mathieu e la sua cattedrale diroccata di fianco. Alto, tondo, bianco e rosso si mostra bello imponente!
Si torna infreddoliti in auto e risaliamo la costa che da sull’Atlantico e arriviamo al Faro di Kermorvan: di forma quadrata, in pietra, con una bella passeggiata per raggiungerlo… fatto anche questo!
Spiagge bianche con surfisti ci accompagnano mentre costeggiando sempre la costa e arriviamo al punto più a ovest della Francia continentale, Pointe de Corsen! E qui quasi si stesse preparando a tramontare ecco che finalmente vediamo scorgere il sole! Grande festa!!! I panorami diventano ancora più belli, verrebbe da fermarsi in ogni spiaggetta. Raggiungiamo quella della penisola di Saint Laurent dove passeggiando in un prato con mille conigli attorno, osserviamo in lontananza il Phare du Four, là in mezzo al mare a segnare il confine tra Atlantico e Manica.
Bene o male i fari li abbiamo visti, cosa ci resta? Una splendida chiesetta in pietra e poi il costeggiare un aber. Non sapete cosa sono?!? In bretone significa imboccatura, e segnano la parte di un fiume costiero che subisce le maree, cioè una valle bassa invasa dal mare però. Seguiamo l’Aber Vrac’h, maestoso e selvaggio!
Sarebbe ora di tornare in appartamento, che dite? Basta stradine turistiche e panoramiche, si va spediti fin quando… e se andassimo a vedere il tramonto in una spiaggia?!? Veloce cambio di programma, l’assistente di viaggio Giovi trova punto panoramico e con un veloce calcolo di orario eccoci a, indovinate un po’, Phare De Pontusval proprio un minuto prima che il sole ci salutasse!
Basta, per oggi abbiamo tirato abbastanza, meglio riposare!
Comincia la discussione