Tolvte dag: i piccoli ma splendidi borghi di Å e Nusfjord

Ultima sveglia in questa splendida casetta, il rumore della marea che ci accompagna… ah no è papà Cordioli che chiama il Gigi alle 7: “ho trovato una tua chiamata “…”sì, la telefonata di ieri sera papà”…”ah ok, buona giornata allora!”.

Vabbè ci godiamo il terrazzino per far colazione all’aperto, col Teo che gioca coi gabbiani lanciandogli pezzi di biscotti. Gli altri lo insultano perché non sono cose da fare.

Ci son invece le valige da rifare nuovamente, e i Cordioli sembrano in difficoltà nel farci stare tutto. Il Teo decide così di uscire e iniziare a caricare l’auto, ma torna subito dopo con una mano a tenersi la testa. Tutti se la ridono: “Ahah hai visto?!? I gabbiani te l’hanno fatta in testa!!!”. E invece no, una forte craniata su una trave del cavolo… sti pescatori norvegesi alti come quelli sardi!! Ma in sto appartamento c’è pure un kit di primo soccorso, ci penserà la folta capigliatura a coprire la ferita.. forse!

Si va verso il paese di Å, ovvero l’ultimo delle Lofoten, la strada proprio finisce lì! E Å è l’ultima lettera dell’alfabeto norvegese. Come si pronuncia? O! Semplice!

Piccolo borgo carino da girare, una bakery dove però mancano di sorrisi alla clientela, per mangiare qualcosina. Si risale la strada, ripassando da alcuni scorci visti all’andata col brutto tempo e dunque… vai di foto!

Arriviamo orario pranzo al caratteristico paesello di Nusfjord. Così tipico che c’è da pagare per entrare! Un museo a cielo aperto, la casa dei pescatori, la baia con i pescherecci, i tanti tralicci dove una volta mettevano ad essiccare fino a 4 milioni di merluzzi. Pazzesco! C’è il sole, si sta bene e dunque pranziamo su un tavolino da picnic. Optiamo poi per una birra media al bar, 11€, non facciamo il bis.

Altro momento caratteristico: nel paesello di Vikten c’è una bottega dove un artigiano lavora il vetro, e davanti ai tuoi occhi ti crea vasi, bicchieri… opere bellissime! Ma ‘xemo a Murano?!!? Esclama uno dei mille italiani presenti qui.

Sebbene il tempo stia cambiando, andiamo ora verso alcune spiagge di sabbia bianca e mare dai colori incedibili: ci fermiamo a Hauklandstranda e con vento forza nove, sole nascosto da mille nuvole, il Teo si cambia ed è già in acqua. Vuole sfidare la sorte il 44enne ancora per poco! Gli altri raccolgono conchiglie, le più piccole mai viste prima.

Viene voglia di raggiungere la location delle prossime notti, e percorriamo la strada panoramica 815 che due giorni prima ci aveva fatto tornare indietro causa lavori. Ci godiamo fino all’ultimo i panorami e le pecore che attraversano la strada! 

Ci siamo, eccoci al Nyvågar Rorbuhotel. Casetta rossa anche qui, ma non sulla piccola insenatura. Fa lo stesso, è molto graziosa e accogliente. Ci riposiamo un po’, con calma si fa la cena e poi con la luce esterna ad accompagnarci fino a tardi ultime partite a carte e si va a letto! Giornata di festa domani!

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