Purtroppo siamo giunti all’ultimo giorno di vacanza sull’isola, ma per fortuna c’è Sofia che con la sua allegria mattutina ci mette di buon umore per affrontare la giornata! La sera prima picciottando su google maps abbiamo deciso di raggiungere una spiaggia nascosta e ai più sconosciuta che prende il romantico ed invitante nome di Cala del Morto!
Per essere piu’ scaltri, partiamo per l’avventura poco equipaggiati e senza incontrare indicazioni, quando quasi stavamo per rinunciare rischiando di finire in una delle villozze della zona, sperando di incontrare qualche vip, ci accontentiamo di un signore romagnolo che con poche parole ci da una lezione di vita: “qui non si può parcheggiare quindi fate come me, lasciate giù mogli e bambina e voi tornate indietro a parcheggiare e vi portate tutto il resto” con sguardo da marito rassegnato lo stesso che si scambiano il Teo e Manuel! Con donna incinta e 13 kili di benessere sulle spalle della Giovi (viva la Sofi) le donne si avventurano per il sentierino cespuglioso e profumato della macchia mediterranea. Al primo bivio chiedono ad un “venditore da spiaggia” rilassato all’ombra, la strada giusta per la nostra spiaggia, risposta: “si si di la’ arrivo” a dir la verità a noi serviva solo l’indicazione, per fortuna c’è la Sofi che ha capito che deve rispondere: “no assie” che sta per “no grazie”! In pochi minuti fortunatamente, arriviamo in questa meravigliosa piccola caletta incorniciata da rocce rosse e sentierini in alto che portano a vedere un panorama da cartolina!
Qualche ora di relax, bagni, tuffi di Manuel e ultimo sole per Giovi e Teo, poi riprendiamo armi e bagagli e rientriamo in appartamento per goderci l’ultimo pranzetto insieme! Anche l’ansia del Teo per non aver più trovato i biglietti del traghetto del ritorno viene stemperata dalla Giovi che con “non chalanche” li ritrova (che li abbia messi lei lì, mah, intanto fa la gnorri!). Saluti e baci, i Marcolini ripartono per Cagliari, visita lampo e poi in colonna per l’imbarco con anche stop a campione per controllo valigie (in condizioni “ottime” dopo 10 gg di vacanza!). Finalmente saliamo sul traghetto e qui sfoderiamo il lato “sengalo” che è in ciascuno di noi: vagabondaggio allo stato puro, livelli di adattamento mai raggiunti prima, materassini di ogni marca e modello in ogni dove e in alternativa lenzuoli e asciugamani sparpagliati ovunque, cani con pannolone e pure tende picchettate sulla moquette, per fortuna c’è un gruppo di frati che speriamo preghino per la nostra sopravvivenza!
Noi ci sistemiamo nel pianerottolo delle cabine, insieme ad altri ridotti male come noi, mentre quelli che raggiungono le loro confortevoli stanze con mega trolley a seguito (per una notte!!) ci guardano con misericordia, come vorrebbe Papa Francesco! Si rivela in realtà un’ottima soluzione, e nonostante le luci a giorno per l’intera notte, riusciamo anche a riposare un po’ e la Giovi mentre immortala l’alba sul mare, il Teo se la ronfa di gusto!
E così anche l’ultimissimo giorno e’ giunto! Un po di attesa per uscire dalla nave e poi “allora che si fa oggi? Mica vorremmo tornare diretti a casa!” Certo che no! Veloce scambio di messaggi e telefonate con gli amici Buttu e Sandra e si decide di fare tappa in zona Arezzo per una bisteccona niente male annacquata da del vino rosso! Prezzo onesto e dunque seguirà una recensione più che positiva!! Quattro passi per la bella Arezzo, fin quando…”0h ci aspettano 3 ore e passa, vogliamo chiudere qui sta vacanza o no?!?”..le cose belle finisco prima o dopo no? Ma questo blog prosegue, dunque buona lettura!!
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