Secont dì: Aquileia

Le campane già nel cuore della notte ci fanno capire che la Pasqua è arrivata!

Il Coniglio Pasquale che ogni anno lascia gli ovetti nel nostro campo pare che ci abbia seguito fin qua perché anche nel campeggio la caccia alle uova ha dato grandi soddisfazioni!

Facciamo colazione all’esterno con il buon pane tostato nel nostro fornetto e poi cioccolato a volontà. Subito dopo usciamo dal campeggio per cominciare ad esplorare la città. Proprio accanto al campeggio c’è l’antico porto fluviale, seguiamo la spiegazione con l’audio guida e cerchiamo di immaginare l’imponenza di questo posto di cui, di tutte le banchine, i magazzini, i negozi e le strade commerciali, rimangono solo le rovine e la natura prende il sopravvento rendendolo un ambiente incredibilmente suggestivo per tutti. A tutto questo si aggiungono le rane che gracidano e fanno una specie di concerto che si sente anche da lontano.

Percorriamo l’intera passeggiata che si chiama via Sacra perché termina nel retro della Basilca dove c’è il cimitero degli eroi dove sono sepolti i caduti della Prima Guerra Mondiale, con dediche struggenti delle madri e dei genitori di quei giovani soldati.

Ritorniamo al camper ci gustiamo un delizioso pranzo di Pasqua. Il menù del giorno prevede: bis di ravioli (quelli formaggio e speck hanno conquistato tutti ma anche i classici ricotta e spinaci non sono stati affatto male!), roast beef con verdure fresche di contorno, fragole e ovviamente colomba!

Belli sazi dal (anche se non canonico pur sempre) pranzo di Pasqua ci mettiamo in movimento per raggiungere il punto di incontro con la guida che ci accompagnerà per circa un’ora e mezza. Siamo un bel gruppo di persone, ma lei è attrezzata di microfono e la sentiamo bene. La cosa curiosa è che la nostra guida non era esattamente locale, ma viene addirittura dall’Olanda!

Ci accompagna lungo un percorso che celebra il milite ignoto e ci spiega che la stazione dí Aquileia ora dismessa verrà restaurata e trasformata in Museo sulla Grande Guerra, tema ricorrente e davvero sentito da queste parti.

Andando su tematiche più allegre percorriamo una bella ciclabile che ci conduce alla Domus di Tito Macro, uno dei tanti gioielli scoperti in questa città.

Si tratta di un complesso di oltre 1000 mq, con una copertura in legno che riproduce la domus come si presume dovesse essere. All’interno ci sono vari ambienti separati da muretti, alcuni erano botteghe (è stata persino trovata la cassa con le monete del negozio!) mentre altro sono la casa vera e propria, una casa particolare per il clima della zona perché aveva due giardini scoperti e ricorda piuttosto le ville di Pompei. Alcuni dei pavimenti sono magnifici.

Non si conosce chi fosse il proprietario di questa domus, ed è stata intitolata a “Tito Macro” per una epigrafe trovata, ma non essendo presente il cognome non si è potuto ricollegare a nessuna famiglia nota.

Il giro è continuato nel complesso episcopale dove ci sono mosaici che vanno dal I al IV secolo di una bellezza impressionante.

Abbiamo concluso la visita con la zona chiamata Fondo, una zona residenziale piena di case, i cui scavi sono stati effettuati negli Anni Cinquanta non senza danni collaterali: i pavimenti musivi sono stati tolti e ricollocati casualmente rendendo difficile capire la funzione delle stanze rinvenute.

Con la moderna tecnologia del georadar sono state individuate sempre in questa area almeno altre trecento case ricche di mosaici e gli scavi inizieranno già questa estate!

Questo dà ancora di più l’idea di quanto ciò che è stato finora scoperto sia solo una goccia nel mare di questa città sorprendente.

Finita la visita, facciamo una pausa ristoratrice nel carinissimo caffè Mosaico, accanto alla Basilica, dove ci sbaffiamo succhi al lampone fatti in casa, te, focacce, brioches e la torta tipica di Aquileia!

Recuperate le forze partiamo in visita dell’interno della Basilica: un autentico spettacolo dell’umanità!

Visitiamo anche il Battistero per vedere il celebre pavone.

Usciti, ci godiamo la passeggiata nel verde intorno alla Basilica e arriviamo al Museo Archeologico. Spoiler: uno dei musei archeologici più belli che abbiamo visto! Solo lui varrebbe il viaggio!

Non solo custodisce opere e oggetti stupefacenti (dalle statue degli imperatori, ai pavimenti musivi, oggetti di uso quotidiano, monete, gioielli che non dimostrano per nulla i loro quasi duemila anni, gemme solo per citare qualcosa), ma è super “baby friendly”: ad ogni giovane visitatore viene dato in prestito uno zainetto contenente tutto un kit per esplorare il museo e noi siamo stati particolarmente fortunati perché abbiamo anche trovato una “babysitter” che ha intrattenuto il trio mentre noi abbiamo tutto visitato con calma!

Terminata la visita abbiamo giusto il tempo di darci una sistemata in camper perché abbiamo un tavolo riservato al ristorante “La Capannina”, super chic specializzato in pesce delizioso! Nonostante ciò i bambini scelgono filetto di manzo e patatine, noi invece soddisfiamo la nostra voglia di pesce con cassante, granseola e sogliola ai ferri.

Con questa cena magnifica concludiamo in bellezza la nostra giornata.

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