Oggi la meta più chiacchierata, la più nominata, la più pericolosa, la più: la Riserva dello Zingaro!
Cerchiamo di svegliarci presto! Ore 8:20 siamo già in cortile in attesa dell’apertura delle porte del Baglio, ma i giovani camerieri sono reduci da una seratissima e ci aprono solo alle 8:45… Vabbeh non ci demoraliziamo e partiamo carichi ed attrezzati alla volta della riserva.
La prima sorpresa è stata la marea di macchine già presenti, ma chissene e grazie al Zizzu che ci scarica all’entrata ci risparmiamo 1km di strada.
Ci avevano messo all’erta tutti sulla pericolosità del non avere acqua, e sul caldo… avevano ragione soprattutto sulla seconda! Un caldo della Madonna!!
Scoraggiati dalla quantità di gente nelle prime calle, decidiamo di andare in quelle più centrali nella speranza di trovarne meno, ovviamente speranza vana. Ci buttiamo così giù a Cala Berretta, un metro quadro di spiaggia affollatissima, solo posti in piedi, decidiamo di fare solo un bagno veloce ed abbandonarla.
Ancora un po’ di cammino sotto la candela e scendiamo a Cala della Disa dove per un colpo di culo incredibile dei giovani ci lasciano il loro posto. Finalmente possiamo rilassarci e fare un bagno “tranquilli”.
Breve sosta a Cala Dell’Uzzo (molto bella anche grazie al giarino bianco riportato che rende l’acqua azzurra) e via verso San Vito lo Capo neanche stanchi.
San Vito ci ha lasciati un po’ con l’amaro in bocca, la spiaggia era comprensibilmente piena di gente ma l’acqua non ci sembrava granché… insomma brevissima sosta al bar per una biretta, giretto flash in centro e rientro al Baglio!
Per oggi abbiamo dato tutto, cenetta al Bartolo assieme ai nostri amici emiliani e ciaone a domani!
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